Bibliografia - Nonostante tutto - Eros_vsPro16_feb21

Vai ai contenuti


Nota critica di Mario Cossali
critico letterario

Eros Olivotto, Nonostante tutto
L'Autore Libri Firenze, Lire 18.000
ISBN 88-7254-547-1



La vita non è stata facile per Anna, l'inquieta e affascinante protagonista di Nonostante tutto e meno che mai lo è ora. Anna è stata colpita dolorosamente nei suoi affetti più cari, prima dalla morte dell'amato figlio e poi della madre. Crollano per lei, che non sa rassegnarsi, le certezze e il senso della propria esistenza benchè questa sia ricca dell'affetto del compagno, delle amicizie sincere e degli studenti a cui insegna. Il romanzo ricostruisce per brevi e incisivi flash narrativi potentemente descrittivi di situazioni e stati d'animo, il cammino spirituale di Anna, una madre, ma sopratutto una donna alla ricerca di ciò che possa riconciliarla con la vita.


 

..."Gianni scrutò l'espressione corrucciata del suo viso, addolcita dalla piega morbida della bocca.
«Ho sempre cercato la ragione dei fatti » continuò Anna «ma ora le cose non sono più le stesse. E come le regole fossero cambiate...io, il mio lavoro, gli altri...»
Gianni lanciò il giornale alle sue spalle.
«Non lo so» ribattè, concentrandosi sulla strada «però non credo che le regole possano cambiare.»
Anna lo guardò senza sorridere.
«E' possibile» concluse con un profondo sospiro « ma certamente, io, ne ho smarrito il senso.» ..."

.."«Il tempo» sospirò Anna, abbassando le palpebre «Ordinanto e fluente, di norma perfettamente osservabile, definibile, tutt'a un tratto si sgretola, frantumandosi in un infinità di attimi slegati, sparsi, immobili.» Si ravviò i capelli con un gesto nervoso «E quando questo accade, ciò che affiora è il senso profondo di un'assenza precisa, che si insinua nei fatti, nelle cose.»



.."Probabilmente Marco aveva ragione. Lo cercava, il tempo, incessantemente, con ostinazione. Irrimediabilmente perduto nel passo incerto dei vecchi, nelle rughe profonde dei loro sorrisi o, intatto e misterioso, nei bambini, nella loro stupita lentezza. Il tempo leggero della gioventù, o quello sottile del silenzio che racchiude uomini e cose, celandone tracce e memoria. Il tempo futile, imprendibile, della fretta, della disattenzione, e quello scandito, dilatato a dismisura, del dolore e della morte."


Torna ai contenuti